VIAGGI, PENSIERI, EMOZIONI
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Monday, November 24, 2008

Un giorno violento

Risveglio torbido.
Sono vestito.
Stanotte non sono riuscito nemmeno a spogliarmi.
Mi sono trasferito dalla sedia in cucina al letto.
Gonfio.
Dopo una scorpacciata notturna rabbiosa.
Avevo ballato.
Sono invaso dalla violenza.
Sta succedendo qualcosa di emotivamente insopportabile.
Sono pronto.
Risveglio torbido.
Ad aspettarmi ci sono le parole di un amico. Giulio.
Un caffe'.
Dario, are you coming for shopping?
Yes
In pochi minuti, dopo aver costeggiato l'Oceano, mi ristrovo in un centro commerciale a riempire carrelli e borse con tutto l'occorrente per la traversata.
Ho detto bene?
Traversata Oceanica.
Non so se riesco a dirlo.
Si va dall'altra parte dell'Atlantico.
Con un vascello di cemento che, alla faccia degli increduli, l'abbiamo rimesso a nuovo.
Si va in Brasile.
Altro contiente,
Non e' solo una delle tappe,
E' unn cambio di mondo. Di vita.
Di elemento.
Dalla terra all'acqua.
Dall'Africa all'America.
Dal Sud Africa al Brasile.
Contineti e nazioni elencati comer paesi.
Come una lista di posti dove andare a fare la spesa.
Oggi vado dal panettiere, poi passo dall'ortolano e nel pomeriggio vado a trovare un amico.
Pensavo di andarci in elicottero.
Stasera, a cena, attorno al tavolo, noi.
13
Equipaggio dell'Heraclitus.
Muratori, fabbri, pittori e falegnami.
Marinai.
Si va.
Vado.
Vado a raggiungere le storie di questo tavolo. Di queste candele.
Vado a galleggiare sopra i desideri precipitati dal cielo.
Vado a sentire il vento.
A sentire ondeggiare il mondo.
Vado.
Il capitano si alza, e dice:
devo ancora trovare, se mai lo trovero', il modo per dimostrare la mia , la nostra gratitudine.
A questo posto.
A queste persone.
Siamo stati qui molto tempo, e so che non ci tornero'.
Prendiamo tutto, portiamo via tutto.
Eppure un equipaggio che vive in una fattoria tra le colline, tra due oceani, non se ne va senza lasciare tracce.
Le barche lassciano tracce di secondi.
Gli uomini eterne, talvolta.
Sull'acqua non ci sono impronte, ma su questa terra restera' la nostra storia.
Questo incredibile spettacolo inventato molti anni fa.
Vado.
Non credo che arrivare al di la' del mare sia da considerarsi una cosa estrema.
Estremo e' sfidare i limiti ragionevoli.
Forse spingersi oltre le normali o comuni possibilita' fisiche del corpo umano.
Io, da qui, riesco a vedere qualcosa di ragionevole, non in senso assoluto,
Ragionevole per me.
Me, in questo caso, e' composto da Dario e quella parte non biosferica che si chiama me stesso.
Eppure devo ammettere a me che non posso dimenticarmi dei rischi.
Dario e me stesso.
Ad entrambi riconosco dei rischi.
Niente e' privo di rischi.
E chi non rischia, forse, non vive.
Rischi del corpo
Costretto ad un movimento costante ed imprevedibile per almeno sei settimane. Affidato all'Oceano e alla fiducia verso altre 12 persone. Splendide e diverse. Non sempre facili.
Affidato ad un mondo di pochi metri. Quadrati, rossi, neri e bianchi.
Motore,movimento e sopravvivenza in uno spazio ristretto.
Sara' il pensiero a richiedere la maggior parte delle energie per vivere.
Il pensiero fara' vivere.
Pensiero, Anima, non so come chimarlo.
E' quella parte di Me che dovra' fare i conti con vento, onde, stelle. Cenere di stelle. Deserti d'acqua.
Lune.
E con tutto quello di cui non ho idea.
Anche con la paura. Con l'adrenalina, l'incertezza, la distanza, la lentezza, l'ignoto, le relazioni.
Con tutto quello che mi eplodera' dentro.
Al contrario, dovro' aspettare la terra per poterlo raccontare a qualcuno.
A te, che leggi.
Dovro' affogare tutto quello che vorro' comunicare.
Saro' con persone che, come me, si troveranno incapaci di gestire fino in fondo una droga che gia' conoscono ed e' ogni volta diversa.
Cotinuo movimento
Cotninuo cambiamento.
Aspettando l'inaspettabile.
Tra il cielo e il mare.
Al confine tra due mondi che non conosco.
Eppure per ora intravedo soltajto. Aspetto di vedere. Curioso. Ansioso.
Di "sentire" la vita.
Mi ammetto il coraggio di vibrare note che potrebbero essere troppo diverse per ricnoscerle musica che mi piace ascoltare.
Non riesco nemmeno a capacitarmi del fatto che non so come e dove festeggero' il Natale., se lo festeggero',
Sapro' che sara' il 25 Dicembre.
Non so in quale orario del mondo.
Non sapro' quando pensare alla mia famiglia, seduta al tavolo imbandito.
Blu o rosse le candele accesse al centro?
Il freddo fuori. Magari la neve.
Aspettero' il nuovo anno.
Nell'Oceano.
Se questo non bastasse?
Saro' nuvole.
Saro' ogni cosa nuova.
Saro' anche dove mi vorrai.
Saro' con chi mi scrive e mi scrivera', mi legge, Con chi mi ha telefonato o, anche solo per un istante, pensato.
Vivo questa vita cercando di gestire le distanze.
Soprattutto emotive.
Non esistono in quel mondo in cui ora non vivo ma che ho conosciuto e so come ci posso arrrivare.
Ciao.
Ci sentiamo dal Brasile.
Da quello che scendera' sul molo o che cammnera' sulla spiaggia, da quello, qualunque uomo sara', arrivera' il mio piu' grande urlo.
Terra!
E, ancora, vittoria.


Ringrazio tutti coloro che in questi mesi mi hanno seguito su questo blog.
Ricevo quotidianamente lettere e parole che potrebbero eesere tra i commenti.
Per vari motivi mi sara'impossibie scrivere o rispondere a tutti.
Non riusciro' nei pochi giorni che mi restano prima della partenza a telefonare a tutti e fare gli auguri.
Stiamo lavorando assiduamente, tutti i giorni, cercando di mettere a punto tutti i dettagli di questo mostro che ci portera' dall'altra parte. IL trasloco, le fste di addio, i saluti, l'assegnazione delle cuccette, le spese. Sono tanti i dettagli da considerare prima di rimettere in acqua una nave.
E" tutto inverosimile e vorrei poterlo condividere singolarmente.
Non mi e' davvero possibile.
Un forte abbraccio

Dario

Thursday, November 20, 2008

Suzanne

Suzanne takes you down
to her place near the river
you can hear the boats go by
you can spend the night beside her
And you know that she's half crazy
but that's why you want to be there
and she feeds you tea and oranges
that come all the way from China
And just when you mean to tell her
that you have no love to give her
she gets you on her wavelength
and she lets the river answer
that you've always been her lover
And you want to travel with her
you want to travel blind
and you know that she can trust you
for you've touched her perfect body
with your mind.

And Jesus was a sailor
when he walked upon the water
and he spent a long time watching
from his lonely wooden tower
and when he knew for certain
only drowning men could see him
he said All men will be sailors then
until the sea shall free them
but he himself was broken
long before the sky would open
forsaken, almost human
he sank beneath your wisdom like a stone
And you want to travel with him
you want to travel blind
and you think maybe you'll trust him
for he's touched your perfect body
with his mind

Now Suzanne takes your hand
and she leads you to the river
she is wearing rags and feathers
from Salvation Army counters
And the sun pours down like honey
on our lady of the harbour
And she shows you where to look
among the garbage and the flowers
There are heroes in the seaweed
there are children in the morning
they are leaning out for love
they will lean that way forever
while Suzanne holds the mirror
And you want to travel with her
you want to travel blind
and you know that you can trust her
for she's touched your perfect body
with her mind

di L .Cohen

il viaggiatore

appare come un eterno viaggiatore, un girovago, un avventuriero senza meta che esaurisce il suo viaggiare nel viaggiare stesso; un viaggiatore che non siferma mai, che vive per esperimento e che gode di ciò che il continuo mutamento contemplativo offre alla luce della sua anima, mai pago di ciò che ha visto, sempre disponibile a nuove forme di avventure intellettuali che la vita, prosperosa mammella del dolce nettare, suole offrire.

di F. Nietzsche

Tuesday, November 18, 2008

Come rinasce una barca

Per chi volesse documentarsi sulle varie fasi del nostro lavoro, in questo link alcune foto commentate
http://latestnewsfromthervheraclitus.blogspot.com/

Check out the link above for some pictures on the ship costruction.

Monday, November 10, 2008

Home is where you hearth is

Sono seduto in mezzo al profumo di pizza.
E non so se prendermi una pizza o qualcos'altro.
La pizza, con ogni probabilita' la mangero' anche domani, come ogni martedi qui a Simonstown.
Ogni martedi da aprile ad oggi, alle 12, la pizzeria Pescado di Simonstown prepara 5 o 6 pizze da cosegnare all'equipaggio dell'Heraclitus, all'interno del Drydock della Navy.
Per ora mi sorseggio una birra.
Gustandomi gli sguardi dei clienti che mi lanciano occhiate divertite.
Sono vestito con pantaloni e camicia a mancieh corte color kaki. In tono.
Ma sono completamente coperto di macchie di colore.
Rosso, bianco, grigio e nero.
Anche le mani, le braccia, le unghie, la barba.
Le scarpe.
Sono un quadro di Pollock seduto in una pizzeria.
La settimana scorsa qualcuno ha guardato ammirato i miei vestiti,
Saro' mica italiano per nulla...
A questo punto non e' difficile ricomporre il puzzle.
Sono tonrato a Simonstown e stiamo dipingendo la barca.
Ebbene si'.
Sembra incredibile, ma alla faccia degli increduli l'Heraclitus sta riprendendo colore dopo aver ripreso forma prima che me ne andassi in giro per l'Africa.
Si percepisce eccitazione tra noi.
Si percepisce la voglia di partire.
E io gia' mi prefiguro l'adrenalina quando questa roccia a forma di barca tocchera' di nuovo l'acqua.
Non so se riusciro' mai a trasmettere la forza di quello che sta succedendo.
Siamo un gruppo di lavoratori che non ha mai fatto questo mestiere.
Non da professionisti.
Stiamo rimettendo in piedi una barca che aveva bisogno di essere riparata gia' due anni fa.
Era un relitto galleggiante.
Ed ora, sotto gli occhi increduli di tutti gli altri operai del drydock questo gruppo di ragazzi e ragazze che sembravano piu' bravi a cantare....sta dipingendo il cemento.
Siamo 13.
Manca solo il quattordicesimo ed io, ovviamente, mi gioco tutto per la svedese o la principessa del Marocco.
Doveva aggregarsi uno che ha girato per concerti con i Greatful Dead...
Ma forse...e' troppo stanco.
E, tanto per stare in tema di rock star...sabato ho conosciuto uno che ha sounato le percussioni con i Rolling Stones..
Non ho fatto fatica a credergli quanbdo ho visto il suo belllissimo camperino volkswagen, ma soprattutto, ho preso tutto quel che diceva per oro colato quando ha chiesto a suo figlio di 5 anni di tenergli la marijuana nelle tasche.
In ogni caso....13, 14 o quel che xe.
E questione di 3, 4 settimane, fossero anche 5...tanto per non sbagliare.
E poi...si salpa.
Credo proprio di aver deciso.
Andro' in Brasile.
In questi giorni ho avuto l'occasione di leggere un libro scritto da John Allen.
E mi si sono chiarite un po' di cose.
John Allen e' l'inventore, per cosi' dire, dell'Heraclitus.
E l'uomo che ha concepito il progetto si in termini architettonici che concettuali.
Prossimamente aggiornero' questo blog con qualche notizia in Italiano.
Intanto invito i piu' curiosi a visitare questi link
http://www.biospherics.org/
http://en.wikipedia.org/wiki/Biosphere_2
Nel libro di John Allen, tra le riflessioni che si intersecano alla sua storia e alla descrizione dei suoi lungimiranti porgetti, si legge.
Home is where you hearth is.
E' una frase che io, qualche giorno fa ave4vo annotato nel mio diario.
Sono a casa?, scrivevo.
Forse casa e' soltanto il luogo dove abita il cuore.


Foto album recentemente aggiornato
http://rogosdraiato.spaces.live.com/